CHI SONO

La mia storia

I miei studi hanno un’impronta classica grazie al diploma di Liceo classico conseguito nel 1981 a Roma.

In seguito mi sono orientata verso studi scientifici e specificatamente nell’ambito della salute, conseguendo nel 1988 il diploma universitario di Infermiera Professionale.

Ho esercitato tale professione con passione ed umanità fino all’anno 2005.

La mia vita lavorativa prosegue parallelamente ad una ripresa degli studi in età matura.

Mi iscrivo nel 2006 all’Università degli Studi di Milano presso la facoltà di Storia, corso triennale; attualmente mancano tre esami e la tesi per il conseguire la laurea.

Contemporaneamente seguo un corso di qualifica per l’utilizzo del pacchetto Office e inizio diverse esperienze lavorative in ambito amministrativo, archivio e contabilità.

Perché questo cambiamento?

Ci sono eventi che ti segnano e per me è esistito un lungo periodo di sofferenza psichica che considero uno spartiacque oltre il quale la mia vita è cambiata, una reale rinascita che mi ha aperto a una nuova e autentica visione di me stessa, di chi sono stata, di chi sono oggi e cosa desidero essere nel futuro.

Uno sguardo più attento e disincantato sulle persone e le cose mi hanno aperto a esplorare nuove opportunità, anche solo attratta da una curiosità quasi infantile a ricercare esperienze mai vissute.

Pertanto ho seguito un corso per Addetto stampa e un corso base di Fotografia.

Ma la mia vera passione e talento che mi contraddistingue e che è la vera essenza della mia anima è scrivere.

Nasce come una attività alternativa al lavoro e alla vita familiare, un amore che mi ricongiunge alla mia storia, alla donna che respira in me.

Ho quindi seguito alcuni corsi di Scrittura Creativa e mi sperimento in diversi ambiti.

Pubblico una piccola raccolta di poesie, “Gocce di Rugiada” e scrivo molti racconti.

Mi avvicino al teatro scrivendo in via sperimentale alcuni testi teatrali, tra cui “Lei – La preda perfetta” che divulgo in ambiente digitale attraverso un auto-pubblicazione sul sito editoriale del “IL MIO LIBRO” e nella rivista di settore “Il Sipario”.

Partecipo a diversi concorsi letterari con testi poetici, narrativi e teatrali.

Mi sono anche avvicinata per curiosità al mondo dello Storytelling, Personal e Corporate, una nuovo linguaggio della comunicazione attraverso il racconto, suscitando una risposta emozionale nella trasmissione di un messaggio, sia esso personale o promozionale: in tal senso ho seguito un piccolo corso di Storytelling promosso da “Tra le righe Editore”.

Ma il grande amore, il mio sogno di sempre è scrivere romanzi e per coltivare tale passione ho iniziato un percorso ad itinere di formazione

accostandomi al metodo del “Writing way” di Alessandra Perotti che mi ha anche seguita nell’editing di uno dei miei romanzi inediti in cui credo molto perché in esso emerge prepotente la mia voce ironica e a tratti irriverente e che ho lasciato libera di respirare.

Infine ho scelto che la scrittura fosse un lavoro per me perché tale amore diventasse servizio: da febbraio a luglio 2022 ho studiato presso L’Accademia di Scrittura e ho seguito il corso per Editor e Ghostwriter, direttore Alessandra Perotti, acquisendo strumenti e competenze grazie anche gli stage in cui mi sono sperimentata in ambito digital marketing in qualità di ghostwriter e copywriter con Fulvio Julita e la Plume, Raccontare le Imprese, oltre che nella composizione di testi per podcast.

Scrivere per me è vita, pubblicare un giorno realizzerebbe il sogno di far emergere alla luce le mie creature e condividere con i lettori il mio mondo creativo.

E scrivere è servizio per gli altri, perché ogni storia è importante ed è nella ricerca della parola giusta il segreto perché un “piatto” narrativo diventi appetitoso.


La mia visione

IL PROFUMO DI UNA STORIA: CERCARE SEMPRE LA PAROLA GIUSTA

Ho sempre amato cucinare, sin da piccola.

Incuriosita, prendevo una sedia e osservavo con attenzione come mia madre preparasse i piatti che più mi piacevano.

E ricordo tuttora i profumi della cucina di mia nonna quando cucinava il ragù e impastava le tagliatelle.

Quei profumi però non sono più tornati e sapete perché?

Perché si sono persi strada facendo gli ingredienti giusti che raccontavano alla perfezione quel piatto: i pomodori che mio nonno acquistava dal contadino e che venivano passati, imbottigliati e profumati al basilico, i pezzi di carne scelti secondo l’antica ricetta napoletana, le tagliatelle impastate con uova fresche di giornata e stese a mano su una grande tavola di legno.

Ogni ingrediente veniva selezionato, conosciuto e nulla veniva lasciato al caso.

Questa passione mi ha attraversato la pelle, mi è entrata nel DNA e ne ho preservato la memoria in un’epoca in cui si cerca sempre di risparmiare tempo, persino in cucina e l’ingrediente è più facile acquistarlo preconfezionato, prodotto in serie.

Certo non sono più riuscita a ritrovare tra i fornelli quella fragranza che le ossute mani di mia nonna avevano creato nella sua casa, ti accoglieva già dalle scale prima di entrare dalla porta, ma quella magia non mi ha più abbandonata.

Una persona a me cara e che non c’è più un giorno mi disse che ho un dono particolare, quello di saper equilibrare sapori, spezie, profumi, consistenze, un gioco di contrasti che rendono un piatto unico, irripetibile perché lo hai estrapolato dalla tua anima.

“Non esagerare!” – gli rispondevo, ma dentro di me avvertivo una presenza, la voce passata di colei che in silenzio mi ha trasmesso una storia da raccontare agli altri.

Ho ragionato spesso sul perché non abbia scelto di diventare una chef e la risposta è stata una sola: cucinare per me è armonia, è dono per unire le persone a cui voglio bene intorno alla tavola e non ho mai pensato che potessi usciere fuori dai confini della mia cucina.

Però una cosa l’ho imparata da questa passione, che che non puoi raccontare una storia se non ricerchi la parola giusta perché possa diventare unica.

E ogni parola va dosata e armonizzata con le altre, come gli ingredienti di un piatto, si deve creare un legame indissolubile tra loro per costruire qualsiasi storia: un romanzo, un saggio, una narrazione d’impresa, un’autobiografia, una poesia…

Pensate, mia nonna aveva solo terza elementare, ma da lei ho assimilato, senza rendermene conto fino a oggi, la sapienza con cui raccontare la vita di un personaggio o trovare quei colori giusti nelle parole che rendono un piatto narrativo appetitoso.

La sapienza l’ho affinata in questi ultimi anni da quando ho iniziato a coltivare la scrittura perché ne apprendessi i segreti, per me stessa e per rendere tale conoscenza un servizio agli altri.

Un talento grezzo va sfaccettato con pazienza ed umiltà e dalla cucina antica di mia nonna sono passata alle nuove avanguardie della narrazione digitale, ma l’amore è lo stesso, la ricerca e la cura non cambiano di intensità.

Alla fine si evolve, si studia, si sperimenta, ma con la consapevolezza di preservare in seno la perla più preziosa di questo lavoro: la parola giusta.